Una pausa da tanta agiografia del regno di Elisabetta II
Questa settimana Time, come già il Guardian nei mesi scorsi, torna ad ospitare un articolo di Caroline Elkins, docente di storia ad Harward, premio Pulitzer per il suo lavoro sui gulag dell’impero britannico in Kenia: “Cominciando dalla Malesia, poi in Kenia, Cipro, Malawi, Aden e Irlanda del Nord, le forze di sicurezza britannica hanno scatenato in nome della regina ondate di detenzioni senza processo e deportazioni illegali. (…) In qualsiasi conflitto, erano utilizzate squadre della morte e la popolazione veniva terrorizzata. A Cipro, i giornalisti chiamavano gli interrogatori HMTs, Her Majesty’s Tortures. (…) Lungo tre decenni, accuse gravi e ripetute di crimini sistematici compiuti in suo nome a Cipro e in Irlanda del Nord sono arrivati in abbondanza alla Commissione Europea dei Diritti dell’Uomo. Che la regina, rinomata per la sua profonda conoscenza della politica estera e la sua etica del lavoro, ne fosse completamente all’oscuro è poco plausibile”