Sull’onore dei giudici e l’onore dei media
‘Il Garbuglio di Garlasco’ è un libro che nasce dal dubbio e rimane un libro del dubbio fino alla fine. Proprio per questo è diventato la denuncia di come il dovere etico del dubbio non sia stato esercitato in molte fasi di quella vicenda giudiziaria.
Il convegno sul Garbuglio di Garlasco, organizzato dall’OA Genova su impulso dei penalisti Chiara Cesare e Piero Casciaro, sarà l’occasione per dibattere del ragionevole dubbio nella nostra giurisprudenza e nella società.
“Non si pensava che l’onore dei giudici consiste, come quello degli altri esseri umani, nel rimediare ai propri sbagli”, scrisse Voltaire nel suo ‘Trattato sulla Tolleranza’. Altrettanto si dica dell’onore dei giornalisti. Non si pensa.
Viceversa nulla sembra più difficile per un apparato di potere (in questo caso sia il potere giudiziario che il cosiddetto quarto potere dei media, più o meno ugualmente imbalsamati/incancreniti) che fare un passo indietro e riflettere su una vicenda con occhi nuovi, accettando così anche il rischio di dover smentire le proprie convinzioni.
Esemplare in questi giorni il caso di Erba: non appena un magistrato apre alla possibilità dell’errore giudiziario, un altro immediatamente alza con esagerata forza verbale i suoi scudi; parallelamente volano insulti fra i giornalisti di Quarto Grado, a difesa della loro ricostruzione fermamente colpevolista, e quelli delle Iene, da sempre fautori di una revisione di quella condanna.