Dopo 50 anni gli americani ritraducono ‘I Promessi Sposi’ e il New Yorker rispolvera i “Large, loose, baggy monsters” di Henry James
Modern Library manda alle stampe “I Promessi Sposi” in una nuova traduzione e il New Yorker trae l’occasione, parlando del romanzo storico dell’Ottocento, per chiedersi: 1. è lecito saltare le pagine che giudichiamo noiose di un capolavoro?; 2. perché questo romanzo, che ai tempi della sua uscita fu famoso in Europa, è stato poi dimenticato, e Manzoni non è conosciuto oggi universalmente come invece uno Hugo o un Dumas?; 3. qual è la più grande debolezza per un lettore oggi de ”I Promessi Sposi”?
Risposta che si dà l’autrice dell’articolo (da trent’anni nello staff del New Yorker) alla domanda 1: sì, anche grandi scrittori e docenti di letteratura ammettono di aver saltato intere porzioni di “Guerra e Pace”, ad esempio; alla domanda 2: forse per il troppo spazio dato da Manzoni alla Chiesa Cattolica; alla domanda 3: la sua debolezza sta nella struttura della trama e nella psicologia, che i lettori del Ventesimo secolo hanno indicato come gli elementi più importanti di un romanzo.