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Donbass, 2017

Aprile 2022
Donbass, 2017

2017. Dopo gli accordi di Minsk uno spazio di 30 km separa i due eserciti che pattugliano i confini. In questa terra di nessuno, in un villaggio completamente abbandonato dalla popolazione a causa della guerra, sono rimasti due uomini, neanche troppo amici l’uno dell’altro. Due uomini semplici, due uomini pratici, che non pensano alla politica né alla Storia, e continuano a lavorare da soli in questa zona grigia. Vivono un tempo sospeso, in attesa della fine della guerra che riporterà a casa gli altri abitanti del villaggio.

La casa dell’uno affaccia sulle trincee ucraine, quella dell’altro sulle linee dei separatisti, e solo questo incide riflettendosi su loro lievi inclinazioni.

Quello dei due che si sente ucraino, ma insiste nel volersi chiamare Sergey (nome russo) piuttosto che Serhiy (nome ucraino, com’è scritto sui suoi documenti), alleva api. Quando i bombardamenti si fanno troppo intensi per le sue api, si mette in viaggio con loro. Odisseo ucraino, verrà catapultato più volte nel suo peregrinare al cospetto della politica.

Si fermerà prima nel cuore della nazione, dove troverà momenti di felicità, ma sarà guardato sempre con sospetto per la sua provenienza. Si sposterà allora in Crimea, ma lì sarà invece oggetto di sopraffazione da parte delle autorità russe, che gli sequestreranno gli alveari e faranno ammalare molte delle sue api, che assumeranno un colore irrimediabilmente grigio.

Alla fine tornerà nel suo villaggio, dove le api ancora sane cacceranno via dall’alveare le api grigie.

“Le api grigie” è un romanzo ancora inedito in Italia dello scrittore ucraino Kurkov. Kurkov, nato a S.Pietroburgo, cresciuto in Ucraina, presidente del PEN ucraino, scrive in russo. È sempre stato un sostenitore dell’identità ibrida degli Ucraini. A leggerlo in questi giorni, pare descrivere un’età dell’innocenza perduta per sempre.

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