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Beppe come Benito? Berlusconi maestro di Chavez? Due libri aprono il dibattito sugli ‘spin dictators’

Maggio 2022
Beppe come Benito? Berlusconi maestro di Chavez? Due libri aprono il dibattito sugli 'spin dictators'

Due libri, “The revenge of power: how autocrats are reinventing politics” (Naim) e “Spin dictators: the changing face of tyranny” (Guriev e Treiman), offrono l’occasione per analizzare quei politici che fondano il loro discorso sulle 3 P: Populismo, Polarizzazione, Post verità

Questi uomini sono descritti come intrattenitori logorroici capaci di attrarre una minoranza appassionata, e di ritrovarsi al potere grazie a stranezze dei sistemi elettorali o dei parlamenti

Naim fa l’esempio di Grillo, che tuonava contro una sinistra incapace e una destra corrotta. E di Salvini, che l’ha superato giocando il ruolo del boss, promettendo di deportare mezzo milione di migranti e, naturalmente, to make Italy great again

Secondo Naim, è da Berlusconi che Chavez impara che l’ideologia conta meno dello status di celebrità, e che ai fan bastano gesti teatrali. E che neanche fallimenti catastrofici intaccano la loro fede

Il libro di Naim non soddisfa però la domanda: dove differiscono un Beppe e un Benito?

Guriev e Treiman si focalizzano proprio sulla differenza fra vecchi e nuovi leader autoritari, tracciando una distinzione yin e yang: fra il classico dittatore che governa con la paura e il nuovo ‘spin dictator’, termine modellato su spin doctor, il consulente di comunicazione dei politici capace di rigirare a effetto le notizie

La globalizzazione e la diffusione di Internet rendono più difficile l’esercizio del potere assoluto. Negli anni Ottanta del Novecento il 95% dei regimi autoritari torturava i prigionieri politici. Nel Duemila la percentuale era del 74%. Nel 1981 le dittature concedevano una media di 7,5 diritti liberali; nel 2008, 11,2. Diritti non garantiti, ma esistenti.

Quindi oggi l’autoritarismo è meno militaristico e più consumerista, non uccide gli oppositori ma li distrugge con accuse di corruzione o scandali sessuali. E’ una baionetta spuntata: ma un centinaio di baionette spuntate puntate su una gola sono sufficienti a silenziare una persona.

Nel disegnare le differenze generazionali fra autocrati, gli autori notano che oggi gli uomini forti devono essere sempre accessibili e abbracciare forme di intrattenimento, incluso il grottesco e il burlesco. Anche Benito ed Evita erano dei grandi performer, ma mantenevano un’aura di inavvicinabilità. Invece Grillo e Chavez rimanevano fra noi, familiari, ridacchianti, confidenziali e onnipresenti

Un’altra differenza sta nel rapporto con la religione. Non avendo più una propria ideologia, oggi l’autocrate non vede la religione come una rivale bensì come un’ottima e conveniente alleata.

Infine, i nuovi autoritari non hanno un unico nemico, sono opportunisti nell’odio. E hanno sostituito il cinismo con un irresistibile candore. Quello che vedi, e quello che dicono, è quello che hai

Avvocati, giudici, servitori dello Stato, giornalisti, attivisti, oppositori politici: siete chiamati alle armi

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