Skip to content

Nasco napoletana, di città e di campagna,
da immemori generazioni,
ma con una goccia di sangue svizzero-tedesco.
A 3 anni comincio a cambiare città.
Mi laureo in filosofia studiando però sociologia dell’arte
e della letteratura, antropologia culturale,
psicologia sociale e del linguaggio,
e con una tesi sulla teoria dell’attore di Gordon Craig.
Poi comincio a scrivere.
Lavoro come cronista in un quotidiano.
Poi come copywriter in un’agenzia di pubblicità.
La pubblicità non mi piace, fondo col mio art director
un’agenzia per riuscire a farla diversa.
Insegno alla Sapienza.
Pubblico due saggi sulla comunicazione,
che sono anche testi universitari;
un romanzo tratto dalla storia vera
di un attentato kamikaze a Gerusalemme,
tradotto in 11 lingue incluso ebraico e arabo;
la storia vera raccontata come un romanzo
del processo al “bocconiano dagli occhi di ghiaccio”;
un racconto surreale
che riprende le testimonianze sulle torture
subite
dai ragazzi del G8 di Genova,
candidato negli Stati Uniti al Pushcart Prize;
e un romanzo ispirato
da tre adolescenti
fluidi che mi hanno fatto entrare
nel caos delle loro vite.

Nasco napoletana, di città e di campagna,
da immemori generazioni,
ma con una goccia di sangue svizzero-tedesco.
A 3 anni comincio a cambiare città.
Mi laureo in filosofia
studiando però sociologia dell’arte
e della letteratura, antropologia culturale,
psicologia sociale e del linguaggio,
e con una tesi sulla teoria dell’attore
di Gordon Craig.
Poi comincio a scrivere.
Lavoro come cronista in un quotidiano.
Poi come copywriter
in un’agenzia di pubblicità.

La pubblicità non mi piace,
fondo col mio art director
un’agenzia
per riuscire a farla diversa.
Insegno alla Sapienza.
Pubblico due saggi sulla comunicazione,
che sono anche testi universitari;
un romanzo tratto dalla storia vera
di un attentato kamikaze a Gerusalemme,
tradotto in 11 lingue incluso ebraico e arabo;
poi la storia vera raccontata come un romanzo
del processo al “bocconiano dagli occhi di ghiaccio”;
un racconto surreale
che riprende le testimonianze sulle torture
subite
dai ragazzi del G8 di Genova,
candidato negli Stati Uniti al Pushcart Prize;
e un romanzo ispirato
da tre adolescenti
fluidi che mi hanno fatto entrare
nel caos delle loro vite.

Nasco napoletana,
di città e di campagna,
da immemori generazioni, ma con
una goccia di sangue svizzero-tedesco.
A 3 anni comincio a cambiare città.
Mi laureo in filosofia
studiando però sociologia dell’arte
e della letteratura,
antropologia culturale,
psicologia sociale e del linguaggio,
e con una tesi sulla teoria dell’attore
di Gordon Craig.
Poi comincio a scrivere.
Lavoro come cronista
in un quotidiano.
Poi come copywriter
in un’agenzia di pubblicità.

La pubblicità non mi piace,
fondo col mio art director
un’agenzia per riuscire a farla diversa.
Insegno alla Sapienza.
Pubblico due saggi sulla comunicazione,
che sono anche testi universitari;
un romanzo tratto
dalla storia vera
di un attentato
kamikaze a Gerusalemme,
tradotto in 11 lingue
incluso ebraico e arabo;
poi la storia vera
raccontata come un romanzo

del processo al “bocconiano dagli occhi di ghiaccio”;
un racconto surreale
che riprende le testimonianze sulle torture subite

dai ragazzi del G8 di Genova,
candidato negli Stati Uniti
al Pushcart Prize;
e un romanzo ispirato
da tre adolescenti
fluidi
che mi hanno fatto entrare
nel caos delle loro vite.

Torna su