NON PARLATE DI LGBTQ AI RAGAZZI, USATELI COME FORZA LAVORO
7 libri su 10 fra quelli classificati come i più espulsi dalle scuole americane nel 2023 trattano di temi LGBTQ+. In prima posizione il memoire a fumetti “Gender Queer” (da cui ho tratto l’immagine). Seguono “All Boys Aren’t Blue”, di cui ho scritto nei mesi scorsi, e “This Book is Gay”.
La motivazione è che questi libri porterebbero la pornografia all’interno delle scuole. Evidentemente si preferisce che gli adolescenti interroghino il loro cellulare.
Mentre si espellono libri di qualità con contenuti sessuali, in almeno 13 Stati vanno avanti gli sforzi dei legislatori repubblicani per annullare le restrizioni contro il lavoro minorile.
“Non pensate nemmeno per un secondo che si tratti di datori di lavoro malvagi che cercano di manipolare e sfruttare i bambini”, ha premesso il senatore M. Gaskill dello Stato dell’Indiana, promulgando a marzo una legge che ha stabilito che i diciassettenni possano lavorare oltre le 22.00 o prima delle 6.00 nei giorni di scuola. La legge estende anche l’orario di lavoro legale per i ragazzi di 14 e 15 anni.
Il governatore della Florida Ron DeSantis (era in gara per le primarie del partito repubblicano) ha firmato invece una legge che consente ai ragazzi di 16 e 17 anni di lavorare per sette giorni di fila. Inoltre, elimina tutte le restrizioni orarie per gli adolescenti che frequentano la scuola online o l’istruzione domiciliare.
E una legge dell’Iowa dell’anno scorso consente ai minori di svolgere anche lavori precedentemente ritenuti troppo pericolosi, tra cui lavanderie industriali, manifatture leggere, demolizioni, coperture di tetti e scavi.
Cioè un sedicenne è abbastanza grande da perdere una mano in un impianto industriale ma non di informarsi sull’AIDS in una libreria.
Più della metà dei 4.240 titoli espulsi dalle scuole nel 2023 (mai stato così alto il numero) avevano per protagonisti LGBTQIA + oppure persone di colore (come il libro “Gli occhi azzurri” di Toni Morrison).