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EBREI ISRAELIANI CHE NON SMETTONO DI CREDERE E DI TESTIMONIARE

Marzo 2024
Ebrei israeliani

Ho conosciuto Rami nel 2004 a Gerusalemme. Un uomo giusto, capace di trasmettere un calore incredibile. Io ero lì per ricostruire la storia dell’attentato suicida di una ragazza palestinese che è alla base del mio romanzo “Prima di lasciarsi”. Avevo anche incontrato in Italia sua moglie, Nurit Peled. Rami e Nurit avevano perso, una manciata di anni prima, una delle loro figlie, la tredicenne Smadar, vittima appunto di un attentato suicida.

Erano stati una famiglia pacifista, sempre in prima linea nelle manifestazioni a favore di una giusta e pacifica convivenza con i palestinesi. Quando andai a casa sua, Rami mi mostrò le foto di una piccolissima Smadar, sorridente sulle sue spalle mentre lui marciava per la pace.

Sono rimasti una famiglia pacifista.

Rami e Nurit, con percorsi uguali o convergenti, hanno continuato a lottare, dopo l’uccisione della loro bambina, con ancor più impegno di prima, accanto ai palestinesi. Splendidi rappresentanti di quegli ebrei israeliani che non smettono di credere e di testimoniare con un’incredibile forza, umanità, intelligenza, speranza.

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